Pur rimanendo in sua attesa, dopo il piccolo giro solitario di oggi ho deciso di riportare la storia comunque, anche se la foto che la accompagna, per quanto bella, non è quella che vorrei.
Si tratta della leggenda del fiume Sesia, quando era ancora una bellissima fanciulla – il titolo la definisce una ninfa, ma di fatto è una semplice ragazza – e del monte Fenera, quando era ancora un prepotente gigante.
Premetto che non sono affatto certa dell’autenticità di questa storia, credo sia semplicemente stata creata in tempi piuttosto recenti, forse appositamente per entrare a far parte del progetto di recupero di leggende del territorio novarese che venne organizzato nella scuola elementare di Grignasco nel 1993, e che venne sostenuto da Sebastiano Vassalli – il libretto che ne nacque contiene, appunto, la prima e unica trascrizione della leggenda.
Tuttavia, la trovo carina, e oltretutto sembra legata alle raffigurazioni del gigante San Cristoforo e della dolce figurina che spesso appare vicino o in mezzo alle sue gambe, la sirena bicaudata. Questo interessante ed emblematico accostamento compare in diversi affreschi antichi, e mi affascina sempre moltissimo. Non a caso, una di queste raffigurazioni compare sulla facciata della chiesa parrocchiale di Quarona, in Valsesia – ne riporto in seguito due foto scattate in occasione delle giornate del FAI di primavera di marzo 2024, mentre un’altra è riportata nel mio resoconto del viaggio alla Sacra di San Michele.
Quella che segue, quindi, è la leggenda originale, scovata nel libricino del progetto di recupero, che avevo in casa dai tempi della scuola.
La ninfa Sesia e il gigante Fenera
Leggenda valsesiana
“Tanto, ma tanto tempo fa. La Valsesia era una pianura fertile, sempre fiorita, e le persone che vi abitavano vivevano in pace e in serenità.
Fra di esse vi era una fanciulla dai lunghi capelli biondi e dai grandi occhi scuri di nome Sesia, tanto bella che nessun giovane osava avvicinarla.
Un brutto giorno il gigante Fenera, figlio di Titano, scese in questa pianura e si innamorò perdutamente di Sesia; lei ricambiò il suo amore e lui ne fu così orgoglioso da tentare di ribellarsi a Giove, re di tutti gli dei. Infatti in un solo giorno costruì con enormi massi una catena di monti e di strette vallate schiacciando persone e cose.
Giove si adirò con Sesia che, per amore, aveva permesso l’uccisione della sua gente e le disse: “Il tuo sorriso si trasformerà in lacrime perenni” e la mutò in fiume: il fiume Sesia.
Impazzito per il dolore, il gigante Fenera si accanì ancor di più contro gli abitanti della Valsesia, decidendo di ucciderli tutti. Ma Giove, impietosito dai loro lamenti, castigò anche lui, trasformandolo in monte: il monte Fenera.” (1)
***
Che la leggenda sia veramente autentica e antica, non è dato sapersi, di certo è narrata con l’intento di mitizzare la bellezza del fiume e del monte che lo sovrasta, proprio nella zona che da Grignasco giunge fino a Borgosesia, tentando al contempo di spiegare l’iconografia – di gran lunga più antica – di San Cristoforo e della sua bella sirenetta a due code. (2)
Io l’ho trovata carina, e ho voluto condividerla nella sua completezza.
La foto l’ho scattata oggi, sotto un sole bollente, sul ponte di Aranco, all’inizio di Borgosesia. Qui il fiume è più stretto e profondo, e accoglie con dolcezza il monte Fenera come se sorgesse dalle sue acque azzurre. Sono loro, la fanciulla Sesia e il gigante Fenera.
Il luogo nel quale, ai miei occhi, il loro amore si manifesta con dolcezza, è ancora celato. Quando e se si rivelerà, lo coglierò con gioia.
***
San Cristoforo e la sirena bicaudata sulla facciata della Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio a Quarona - 24 marzo 2024:
Note:
1. Leggenda riportata da Elena Zaninetti, della Scuola elementare di Grignasco per il progetto di recupero di storie e leggende del territorio novarese. Tratta da Roberto Cicala (a cura di), Storie ritrovate. Racconti e leggende del territorio novarese, con una presentazione di Sebastiano Vassalli, Provincia di Novara – Assessorato alla Cultura, Edizioni Interlinea, Novara, 1993, pag. 116.
2. Per approfondire l’argomento consiglio il saggio di Rosella Osta Sella, San Cristoforo da cinocefalo a traghettatore, in Anna Lamperti Donati e Rosella Osta Sella, La Sesia racconta. Millenni di storia lungo le rive del fiume, EOS Editrice, Novara, 2020, pagg. 79-90; e Roberto Gremmo, Valsesia magica e misteriosa, Botalla Editore, Biella, 2023, pagg. 10-12.
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