lunedì 21 marzo 2022

Passeggiata magica al Fiume Azzurro

Ricomincio a scrivere queste pagine dopo molto tempo, un tempo in cui ho preferito coltivare la protezione, la sicurezza, l’avere cura di chi mi vive accanto, non per paura ma per amore. Un tempo in cui ho frequentato, quando possibile, solo luoghi vicini che ben conosco. Molte volte avrei voluto condividere anche qui qualche fotografia, trascrivere qualche appunto, qualche pensiero o intuizione suggerita dal lago, dal fiume, dalle pietre materne, dal volo degli uccelli, ma ho aspettato, e aspettato, e i mesi sono diventati anni.
Ora però ricomincio a muovermi, a compiere piccole esplorazioni in luoghi conosciuti oppure nuovi. Luoghi che voglio raccontare, e ricordare.

Ero stata sulle sponde pietrose di Fiume Azzurro, come viene chiamato dalle mie parti il Ticino, diversi anni fa. Ma in una delle ultime passeggiate avevo capito e saputo che da sola non ci sarei più andata. Non era sicuro.
Per questo sono riconoscente al compagno di viaggio che questa volta è venuto insieme a me, e che ha permesso ad entrambi di assorbire tutta questa bellezza.

La via che porta al fiume è semplice, attraversa il bosco con le sue ombre verdi, i segreti rifugi fra le radici degli alberi, l’erba sparsa di grazia nella forma di anemoni nemorose, scille bifolie e semplici violette.
Un albero dalla forma buffa indica la direzione da prendere quando non si sa dove andare. È proprio la direzione del fiume, dell’acqua, del flusso, dell’adattabilità, dello scorrere liberamente e con fiducia.
Il segno del passaggio della vergine fiorita, fanciulla della primavera dal viso di fiori, spunta ovunque, e occhieggia fra i petali dischiusi.
Tanti, piccolissimi uccellini, troppo alti da lasciarsi riconoscere, fischiano e cantano rincorrendosi fra i rami, immersi nell’azzurro.
Ed ecco che dall’alto compare l’acqua. Un albero fiorito si staglia sulle sue sfumature turchesi e crea un contrasto sublime.






Da quel punto in poi inizia il Sentiero dei Denti di Cane, che fioriscono dappertutto ai lati del tracciato. Lo ricordavo chiaramente, la strada deve essere proprio quella giusta.



Alcuni Denti di Cane raccolgono un raggio di sole e sembrano dei piccoli lumi violacei.
Il capino chinato, la chioma ritta verso l’alto: umiltà ed elevazione, suggeriscono. Che grande lezione trasmettono a chi sa ascoltarli.

Il suono crescente dell’acqua lascia intendere che la meta è vicina, e poco dopo eccola aprirsi davanti agli occhi.





Il fiume, con i suoi strati colorati, i suoi contrasti, il suo canto ammaliante. Parla di fluidità ed emana guarigione e sollievo. Pace.
La sua voce riecheggia, e libera la mente rendendola limpida e silenziosa.




***

È stata una passeggiata nutriente e luminosa, nella quale ho potuto raccogliere fotografie e messaggi profondi. Questi sono quelli che ho trascritto.

Segui la direzione del fiume,
sei guidata e le entità del bosco ti indicano la strada.


Guarda nel mio specchio,
tuffati nella profondità del cielo…
”, ha sussurrato l’acqua riflettente.

Muoviti fra gli strati
di acqua e pietra…
”, ha suggerito il fiume.
Essere umide e asciutte, liquide e solide, fluide e risolute, camminare fra i contrasti per trovarne l’equilibrio.

Ogni rinascita è grazia e delicatezza,
mentre l’acqua scorre…
”, hanno sussurrato i germogli degli arbusti.
I cicli si susseguono, la rinascita segue sempre la morte apparente, e nel corso del tempo, l’acqua continua a scorrere. Tutto cambia, eppure nulla cambia: si adatta soltanto, e continua a fluire.

Ascolta il messaggio dei sassi di fiume:
lasciati levigare, abbandona ogni spigolo,
diventa rotonda, liscia, praticando l’arte della pazienza.



***

Grazie Madre, per la bellezza di questa giornata.
La trattengo nel cuore e negli occhi, e la porto a casa con me.


Grazie a te, figlia mia,
per essermi venuta a trovare
nel luogo in cui sono acqua e pietra,
bocciolo e vento.



***

Preghiera alla Vergine fiorita

Vergine fiorita, piena di grazia,
Tu che offri bellezza in ogni bocciolo
E infondi dolcezza fragrante di nettare,
Insegnami a sbocciare,
a fiorire,
a cantare parole di miele.


***

Grazie a Giuseppe per questa bella foto inaspettata

***

ALBUM FOTOGRAFICI
Il bosco
L’albero parlante
L’albero fiorito
Il fiume

***

Note di Viaggio:
La zona del Parco del Ticino che ho visitato molte volte, e di cui parlo nel mio brano è quella che si raggiunge da Bellinzago Novarese, e che parte dal vecchio mulino. La direzione, passando accanto al mulino, che rimane sulla sinistra, è sempre diritta.