martedì 4 settembre 2018

La Sirenetta di Stresa

Penso che sia scontato spiegare perché, fra i tanti piccoli viaggi che ho fatto finora, ho scelto di appuntare sul mio diario proprio questo.
Ricordo quando, da bambina, pensavo a quanto fossero fortunati i danesi che abitavano a Copenhagen, dato che avevano la statua della sirenetta proprio vicino a loro. Per questo quando ho scoperto che in realtà le sirenette sparse per il mondo sono tante, e che una di loro era proprio vicino a me, ho fatto salti di gioia.
Anche io ho la mia sirenetta, ho pensato, e devo anche dire che, fra tutte quelle che ho visto in fotografia, è una delle più belle.
È scolpita nel granito rosa, e il suo viso è talmente dolce e delicato da lasciare senza parole. Lei è lì, composta, serena, immersa in una pace che nulla smuove o disturba, nonostante sia stata posta vicina alla strada e a lato di un parcheggio.
Sì, ecco, la locazione non è delle migliori. Però lo scorcio di lago che si vede alle sue spalle è bellissimo.


Il giorno che sono partita per andare a vederla c’era il sole e la giornata era limpida e serena. Poi però, all’uscita di una lunga galleria dell’autostrada, mi sono ritrovata sotto un cielo plumbeo e minaccioso, e per un attimo sono rimasta disorientata, oltre che piuttosto interdetta. Ma le cose vanno come devono andare, ormai l’ho capito.
Arrivata a Stresa ho cercato la sirenetta, e non trovandola mi sono fatta indicare il posto esatto da una turista inglese, così finalmente l’ho incontrata...
La sua bellezza mi ha commossa, perché davanti a lei si torna bambine. Con i suoi occhi bassi, l’espressione gentile, sembra quasi troppo pura e indifesa per questo mondo difficile. Eppure è lì, a ricordare che è proprio in quella dolce vulnerabilità che si nasconde il segreto della vera gioia.


Mi sono fermata davanti a lei a guardarla a lungo, perdendomi nella bellezza del suo viso, nella morbidezza dei suoi capelli, nella delicata compostezza delle sue mani. E mentre ero lì un merlo è volato accanto a lei, saltellando fin sotto il suo scoglio, e un passerotto si è posato sulla sua testa.
È stato un momento magico, e nonostante il cielo grigio e il lago mosso e irrequieto, sono stata bene, immersa nella stessa pace emanata dalla dolce sirenetta.


Quando ho avuto voglia di staccarmene, ho passeggiato serenamente per il centro di Stresa, passando per la piazzetta, per i vicoletti e i piccoli negozi, e ho bevuto un caffè seduta ai tavolini esterni di una pasticceria. E mentre ero lì, il tempo è cambiato completamente ed è tornato il sole, accecante e caldo come prima.


Sono tornata vicino alla sponda del lago, e proprio sulla montagna che spiccava davanti al porto è apparso un bellissimo arcobaleno.
Prima di rientrare, sono tornata dalla sirenetta e ho scattato qualche fotografia con la luce del tramonto. Poi, nutrita di nuove scoperte, di nuovi ricordi e soprattutto di una nuova dolcissima amica fatta di pietra, di acqua e di sole, sono ritornata sulla via di casa.


***

Note di viaggio:
La Sirenetta si trova a Stresa, sul Lago Maggiore, in provincia di Novara. È posta a lato di Piazza Marconi, proprio davanti all’imbarcadero.
Per vedere le altre fotografie che ho scattato durante la giornata: Stresa e la Sirenetta

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