giovedì 30 agosto 2018

Diario di Viaggio di Laura

Non avrei mai pensato di cominciare a scrivere un diario di viaggio, proprio io, che i viaggi li ho sempre vissuti poco e male. Eppure eccomi qui.
Per me l’istinto a partire è sempre stato sopito, quasi del tutto assente, e solo negli ultimi anni si è risvegliato e ha cominciato a spingermi dolcemente verso posti di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza. Posti che adesso, invece, sono diventati non solo parte della mia memoria, ma anche di me stessa.
Spesso mi sono sentita – e tutt’ora mi sento – sbagliata per questa mia mancanza, perché faccio l’errore di guardarmi con gli occhi degli altri e di sentire il loro giudizio come se fosse il mio. Ma la verità è che ognuna è fatta a suo modo, ognuna ha il suo tempo, il suo ritmo, le sue distanze da coprire, e le sue profondità da raggiungere, e questo non può cambiare, perché è la natura che ci crea in questo modo.
Per quanto mi riguarda ho sempre considerato il viaggio come una ricerca interiore, piuttosto che uno spostamento da un luogo all’altro, ed è questo il cammino a cui mi sono sempre donata con fiducia e dedizione.
Ultimamente, però, qualcosa è cambiato. Qualcosa che mi ha fatta incontrare, e mi sta facendo conoscere e amare una parte di me che si nutre di scoperte, di esplorazioni, di avventure e incontri inaspettati. E soprattutto della gioia di poterli raccontare.
Non è affatto facile per chi sin da bambina ha sempre sofferto gli spostamenti e tante volte è stata male sui sedili della macchina. Ogni viaggio era per me più simile a una tortura piuttosto che a un piacere, e per tanto tempo anche solo l’idea di viaggiare è rimasta associata, per istinto e abitudine, al malessere fisico e mentale che ne poteva derivare. Non sono nata per viaggiare, mi ripetevo, e dopotutto non mi interessa.
Ma col tempo ho capito che questo non è del tutto vero, e che semplicemente non avevo ancora scoperto il mio modo di viaggiare. Cercando dentro me stessa, ho capito che non è necessario andare molto lontano, percorrere sentieri lunghi e tortuosi, o attraversare gli oceani per esplorare le bellezze del mondo, perché spesso ciò che è più bello, raro e magico, è proprio a pochi passi da noi. In questa piccola verità, ho trovato il mio modo di viaggiare.
Sorrido quando mi definiscono un animaletto stanziale, e penso al mio amato pettirosso, che per sua natura compie solo viaggi brevi e ogni sera torna al nido. In questo trovo le mie risposte, e mi accetto per ciò che sono.

Eccomi qui, dunque, a iniziare un diario di viaggio per le mie piccole esplorazioni, che spero saranno tante, ricche e ispiranti per me e per chi vorrà leggere ciò che potrò raccontarne.
Percorrerò i sentieri del mio cammino interiore, cercherò le tracce del sacro femminino e seguirò, laddove possibile, le eco dei luoghi che mi chiamano a sé.
E in tutto questo, sceglierò le fotografie più belle fra quelle che riuscirò a scattare, così da far conoscere più da vicino tutti i posti che visiterò e di cui scriverò annotazioni, impressioni e storia.
Tanta bellezza naturale, storica, o semplicemente piacevole, è proprio lì fuori, ad aspettare di essere vista e conosciuta. E spero di poterla cogliere, e di saperla raccontare come merita.
***

Credo che la vera esploratrice, la vera viaggiatrice, non sia tanto chi vede molti posti e visita molte città, ma chi sa camminare dentro se stessa, e in quel cammino si perde e si ritrova, raggiunge ogni luogo e nessun luogo, e gioisce della propria profonda, luminosa e potente connessione con tutto il mondo.”

Buon Viaggio,
Laura

Fotografia di autrice sconosciuta, raccolta da Pinterest

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