Da alcuni anni sapevo della tradizione varesotta di preparare, o acquistare durante il periodo dell’Epifania, i tipici cammelli di pasta sfoglia o di pasta frolla, a ricordo del viaggio che intrapresero i Re Magi sul dorso dei cammelli, al seguito della brillantissima stella cometa che li condusse a Betlemme. Da quando li avevo visti per la prima volta mi avevano intenerita e mi erano piaciuti così tanto da desiderarne almeno uno, prima o poi. Da me in Piemonte questa tradizione non esiste, ma ricordavo di aver visto un paio di cammelli di sfoglia circa un anno fa, in una panetteria di Sesto Calende – in provincia di Varese – dalla quale acquisto spesso le focaccine e uno degli strudel più buoni del mondo.
Per me Sesto Calende è come una seconda casa, la frequento da tanti anni, pertanto mi ero ripromessa di tornarci intorno al giorno della Befana per acquistare il cammello e mangiarlo seduta davanti al fiume. Ci tenevo davvero tanto.
Da poco avevo anche letto che il pomeriggio del 6 gennaio a Sesto avrebbero bruciato, come ogni anno, una grande Befana di cartapesta, legna vecchia e fronde verdi, per scacciare le negatività dell’anno passato e prevedere l’andamento del nuovo – se la Befana brucia bene sarà un anno propizio, se brucia male o in modo incompleto, non sarà un anno propizio – e che lo avrebbero fatto sulle acque del fiume. Quale occasione migliore per andare là e procurarmi anche quel tanto agognato cammellino?
Così ci sono andata, insieme al mio caro compagno di viaggio, che non so come faccia a sopportarmi certi giorni, ed è stata per me una di quelle gioie semplici, piccole ma preziose.
Il cammello era buonissimo, ne ho preso anche uno di pasta frolla e un paio di altri da portare a casa, e la Befana è stata una sorpresa. Non immaginavo fosse così grande, e quando poi è stata data alle fiamme, e con fatica sono riuscita a scattare qualche foto scansando la folla di gente, le forme guizzanti che l’obiettivo ha catturato mi hanno rapita.
Quando si fotografa il fuoco non si sa mai cosa uscirà, finché non si guardano le foto in un secondo momento. Questo giorno è comparsa nelle mie foto la Signora della Luce così tante volte che ne sono rimasta incantata. E piena di gratitudine.
In ogni caso, la Befana è bruciata bene. Speriamo che porti davvero un anno fortunato.
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ALBUM FOTOGRAFICO
I cammelli di sfoglia e frolla e il rogo della Befana
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Ricetta per preparare i Cammelli di pasta sfoglia
Se siete abili con la pasticceria potrete preparare la pasta sfoglia secondo la ricetta tradizionale. Se invece non lo siete, come me, sarà sufficiente procurarvi due rotoli di pasta sfoglia già pronta.
Sarà anche necessario acquistare una formina per biscotti a forma di cammello, oppure potreste disegnare un cammello su un foglio di carta e utilizzarlo come modello per ritagliare la sfoglia con la punta di un coltello.
Stendete la pasta sfoglia e tagliate con la formina o col coltello due cammelli identici, che andranno fatti aderire il più possibile uno sopra l’altro. Quindi spolverate la superficie superiore con uno strato sottile di zucchero.
Ripetete l’operazione per quanti cammelli volete preparare, quindi infornateli nel forno preriscaldato a 180° per circa 20-25 minuti, controllando la cottura e aspettando che la superficie sia caramellata e dorata.
Quando saranno pronti, sfornate i cammelli e fateli raffreddare completamente.
I cammelli possono essere serviti semplici, oppure farciti con panna montata, crema pasticcera, crema chantilly, cioccolato spalmabile, marmellata, frutta fresca o in altri modi a piacere.
Per farcirli, tagliateli a metà orizzontalmente – fate attenzione a non romperli – ottenendo due cammelli uguali, e spalmate la farcia preferita nella parte interna. Quindi richiudeteli e serviteli subito.
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