domenica 2 settembre 2018

La Spiaggia del Sasso Cavallazzo

Forse non c’è un motivo in particolare se ho scelto di ricordare e raccontare proprio questo breve viaggio, di certo non più bello di altri. Forse è per via delle fotografie che ho scattato, che mi piacciono davvero tanto, o forse è per ciò che su quella piccola spiaggia ho imparato, lì giunta per un motivo per poi capire che i motivi che mi avevano voluta lì erano altri.
Sono partita a metà pomeriggio, sapendo che sarei arrivata sul posto piuttosto tardi, ma sentivo che era il momento giusto per incontrare il gigantesco Sasso Cavallazzo, che riposa da millenni conficcato a pochi metri da una delle sponde del Lago Maggiore.


Dopo aver parcheggiato la macchina, mi sono incamminata per il sentiero che attraversa un breve tratto di bosco, passando accanto ad alcune abitazioni, e ho raggiunto la spiaggetta dove si trova il masso erratico. Ricordo di aver avuto freddo, perché la giornata, apparentemente serena, si era rannuvolata e l’aria era decisamente fresca. Preferivo vederlo col sole, pensavo mentre camminavo, ma ho dovuto ricredermi.
Costeggiando la spiaggia per avvicinarmi alla pietra, facendo attenzione a evitare di guardare la mostruosa casa diroccata che hanno costruito e poi abbandonato davanti, ho cominciato a notare che la luce, e i riflessi del lago, avevano un colore incantevole.
Sembrava tutto immerso in un chiarore tenue, azzurro pallido, a tratti rosato, e i radi raggi del sole che riuscivano a filtrare fra le nuvole e si specchiavano sull’acqua creavano contrasti luminosi dalle sfumature argentee.


Non c’era davvero momento migliore per incontrare questa pietra… o meglio, per incontrare il lago e i suoi riflessi. Non ci è voluto molto, infatti, per rendermi conto dell’inquietudine che quel masso gigantesco mi incuteva. All’inizio facevo quasi fatica a guardarlo, così rude, scuro, squadrato, mentre sovrastava inclinato la riva e si innalzava sopra la mia testa.
La nostra energia vibra diversamente, e io e te non siamo accordati, ho pensato. Ma l’acqua argentata, e i pallidi azzurri, e le lievi sfumature rosate invece sì.
Ho lasciato che le cose fossero esattamente come dovevano essere, ho accettato che il masso non mi toccasse come avevo pensato, e ho ascoltato invece la voce del lago e dei suoi uccelli acquatici, del cielo nuvoloso e perforato, di tanto in tanto, da qualche ardito raggio di sole, e soprattutto del riflesso argenteo sulla superficie dell’acqua.
Sono rimasta seduta sulle rocce, immersa nella quiete della spiaggia, mentre una folaga nuotava vicino alla riva e un candido airone attendeva immobile la sua preda. E quella bellezza gentile e delicata mi ha nutrita.


Questo piccolo viaggio mi ha insegnato a guardare oltre le aspettative, ad accettare di essere toccata da ciò che, magari, non mi aspetto di incontrare, così come a permettermi di rimanere indifferente, se non addirittura di provare inquietudine e disagio, davanti a ciò che pensavo potesse toccarmi.
A volte si parte per raggiungere una sponda, e si raggiungono sponde diverse. A volte semplicemente ciò che crediamo ci stia chiamando non è ciò che dobbiamo incontrare, ma ci vive accanto.
A volte quella che crediamo sia la nostra meta, in realtà è il pretesto, o il tramite, che ci guida nella nostra vera direzione.
Sta a noi essere morbide e flessibili come i giunchi che crescono sull’acqua, e chinarci alla bellezza imprevedibile del viaggio.


Preferivo vederlo col sole, mi ero detta. Ma non avrei mai potuto imparare ciò che solo le nuvole e il loro riverbero argenteo mi volevano insegnare.
Eppure il sole è arrivato, alla fine. Camminando sul sentiero del ritorno, ha squarciato il cielo e ha illuminato il bosco di una luce intensa e caldissima.
Ricordo i suoi raggi filtrare fra i rami di un albero da frutto, forse un pruno selvatico, e creare una luminosa pioggia dei colori dell’arcobaleno.
Un altro messaggio di bellezza che mi ha accompagnata fino a casa.


Note di viaggio:
La spiaggia del Sasso Cavallazzo si trova a Ranco, sul Lago Maggiore, in provincia di Varese.
Per vedere le altre fotografie che ho scattato sul posto, e leggere la breve ricerca che ho scritto sul masso erratico, cliccate qui:
Il Sasso Cavallazzo - Ranco – Varese

1 commento:

  1. Qui ci andavo spesso da piccolo con i miei genitori, in questi luoghi del lago maggiore ci ho lasciato il cuore!

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